martedì 24 giugno 2014

Il diario segreto di Maria Antonietta, C. Erickson

Non mi ha affatto convinta. Mi piacciono i libri storici e anche quelli a sfondo storico ma romanzati, ma resto sempre piuttosto scettica di fronte ai diari. E' un genere che mi piace e leggo volentieri, ma quando si tratta di una scrittura privata di un personaggio come la regina Maria Antonietta o hai delle fonti solidissime che lo possono rendere il più credibile e veritiero possibile oppure scrivi dell'altro. Si fa presto a dire che pur essendo stata una regina, una donna di importanza storica basilare, era anche una ragazza giovane, una madre come tutte... ma credo si stia peccando davvero di superficialità. Io non credo proprio che l'educazione che veniva inculcata a principi e principesse desse modo di essere poi così semplici nel pensiero, l'educazione plasma un carattere specialmente se viene data in maniera rigorosa, severa e senza ammettere nessuna debolezza e per questo mi risulta difficile leggere il diario della regina di Francia come se fosse stato scritto da una qualsiasi adolescente prima, donna e madre poi. Sono certa dell'amore per il conte Fersen, del fatto che le possa aver fatto battere il cuore ma tutta questa sdolcinatezza era davvero possibile? Io forse mi aspetto una realtà molto più rigorosa e magari sbaglio in questo, ma anche il contrario, quindi scrivere un romanzo come un diario di una qualsiasi ragazza solo calata in un contesto particolare, mi pare davvero eccesso di ingenuità. 
Il libro parte dalla decapitazione del re Luigi XVI e poi da questo avvenimento topico della Rivoluzione francese, si va in un flashback a quando Maria Antonietta era ancora principessa austriaca, ragazzina a casa sua per poi proseguire attraverso tutta la sua vita stranota: fidanzamento, matrimonio, ascesa al trono, ricchezza e balli, maternità, dolori atroci per gravi perdite, amore folle per il conte svedese, rivoluzione, tentativo di fuga fallito, per finire con la prigione e la decapitazione.
Gli avvenimenti di base ci sono naturalmente tutti, abbelliti e arricchiti da personaggi più o meno verosimili (l'amore per lo stalliere è davvero triste, trito e ritrito e si poteva anche lasciar perdere dato che di fondamento reale non c'è nulla a questo proposito): cameriere, dame di compagnia, consiglieri del re, parenti, servi... Ma il modo in cui la regina scrive mi ha lasciata perplessa. In conclusione il romanzo va via velocissimo, è toccante in alcuni punti in cui viene narrata la vicenda dei figli morti prematuramente, ma non sono riuscita a leggerlo con lo "spirito storico": troppo ingenuo, troppo sempliciotto e troppo facile. 

Il diario segreto di Maria Antonietta
Carolly Erickson
Mondadori Oscar Storia
338 pag
2008
11,00 euro

giovedì 19 giugno 2014

L'alienista, C. Carr

In ritardo di qualche anno (come spesso mi capita!) mi sono finalmente ritrovata a leggere questo romanzo. Guardando i commenti lasciati nel web si andava dal gridare al capolavoro, all'opposto lamentare noia suprema per cui mi ci sono avvicinata curiosa ma anche timorosa. Mi sono però decisa perchè da poco ho finito La giostra dei fiori spezzati e l'autore, Matteo Strukul, ha sempre detto di essersi ispirato a questo romanzo. I commenti entusiasti poi di alcune CF anobiiane con cui solitamente ho un buon "feeling libresco" ma ha definitivamente convinta.... e per fortuna!
Il libro è spettacolare! niente di più e niente di meno!
Sono oltre 500 pagine che non pesano affatto! 
L'alienista è molto più di un semplice giallo storico, la ricostruzione del contesto va davvero oltre ogni aspettativa e non c'è praticamente personaggio che compaia (ad eccezione dei protagonisti) che non sia realmente vissuto e calato quindi come un gioiello perfettamente incastonato, nella storia. Un lavoro così preciso e meticoloso è difficile trovarlo e ho letto questo fantastico libro con google a portata di mano per cercare, curiosare, segnare le mille notizie affascinanti che scoprivo.
La vicenda si svolge a Manhattan, nel 1886 dove c'è un killer (serial killer in realtà) che ammazza senza lasciar traccia e in maniera estremamente cruenta giovanissimi travestiti. La polizia brancola nel buio e il capo del distretto coinvolto, tale Roosevelt (sì, lui, il futuro presidente degli Stati Uniti! che ha davvero fatto il poliziotto in quel periodo) decide di avvalersi in maniera informale di un team di investigatori dilettanti ma capaci: un amico giornalista, l'alienista che da il titolo al libro, una giovare segretaria di polizia che però aspira a diventare investigatore (ma i tempi ancora non sono maturi per questo) e a loro affianca due fratelli poliziotti che hanno metodi per il tempo poco ortodossi (impronte digitali ad es.) ma estremamente capaci e competenti.
Che dire... è una corsa contro il tempo in cui praticamente assistiamo alla nascita del criminal profiling come lo conosciamo oggi, da poche tracce i nostri eroi unendo le loro diverse competenze, facendo sessioni di quello che viene oggi chiamato brainstorming, pensando, deducendo, modificando, ragionando e incastrando milioni di minuscoli tasselli, riescono ad avere un quadro generale della persona che stanno cercando e da qui a seguire le tracce che ormai sono quindi più chiare, è poi un attimo.
Il romanzo non perde il ritmo, che non è adrenalinico ma è piuttosto pressante, vogliamo capire anche noi, dedurre e lo facciamo insieme ai protagonisti! non ci sono trucchi e inganni si tratta di semplice psicologia criminale unita a tecniche per allora all'avanguardia e per noi oggi banali che calate nel contesto e nel periodo storico sembrano quasi fantascienza! Il finale forse non è stato all'altezza ma credo non potesse esserci qualcosa di diverso per la costruzione stessa del libro.
Un unico appunto, se avessi letto prima questo e poi La giostra dei fiori spezzati, quasi sicuramente non avrei espresso pareri così entusiasti sul secondo. E' vero che Strukul non fa mistero del suo ispirarsi a Carr ma il romanzo rasenta la copia!! Se lo si legge a distanza di anni dall'alienista probabilmente il ritrovare le stesse atmosfere e lo stesso tipo di indagine fa gioire gli appassionati che lo vedono come un omaggio al libro amato, ma a distanza ravvicinata non percepisci solo l'atmosfera, ti ricordi perfettamente la storia e purtroppo le similitudini sono davvero troppe.

L'alienista
Caleb Carr
Mondadori Omnibus
1996
532 pag
10,50 euro

lunedì 16 giugno 2014

Gemini Killer, W. P. Blatty

Ho fatto una sorta di indigestione di Blatty in questo periodo e a conti fatti avrei anche potuto farne a meno. Come per Il traghettatore commentato poco tempo fa, stessa sorte anche per questo romanzo: una rottura di balle scandalosa per buona metà del libro, poi si riprende e si entra un po' di più nel racconto horror e poi finisce... bah...
Gemini killer è nientepopodimenoche il seguito dell'Esorcista, libro che ho amato (e film cult che adoro!). Anche di questo sequel c'è stato il film e ho scoperto di averlo visto grazie a uno scambio di messaggi con un'amica perchè evidentemente avevo rimosso e con ottime ragioni!
In realtà se avessi scritto questo commento immediatamente alla fine della lettura sarebbe stato più positivo di quello che invece si appresta ad essere ora perchè dopo una prima metà di noia e irritazione, l'essersi ripigliato mi aveva sollevato il morale e quindi ero più positiva. Ora però, lasciandolo li a "decantare" mi trovo a pensare a perché cavolo dovrei dare un voto positivo a un libro che per metà non mi è piaciuto affatto! Un libro può senz'altro avere alti e bassi ma qui si è esagerato... Venendo poi da Il traghettatore che ha avuto la stessa identica struttura narrativa (noia prima, meglio il dopo) direi che Blatty mi ha altamente stufata!
La trama di Gemini è presto detta: a distanza di anni dai fatti di Regan e dell'esorcista ritroviamo il tenente Kindermann alle prese con una serie di omicidi che sembrano a sfondo religioso. Quando poi lo toccano ancor più da vicino grazie alla morte di una persona a lui cara e quando scopre che un internato che fino ad allora era rimasto sconosciuto è in realtà una persona che dovrebbe essere morta e sepolta, beh allora le cose si complicano! Gli omicidi portano come principale indiziato tale Gemini Killer, un serial killer morto da anni e qui in qualche modo si ha l'intreccio con l'esorcista.... Il male non era affatto stato sconfitto forse... e sarà Kindermann a cercare di sbrogliare la matassa per capire come sconfiggere questa nuova minaccia.
Allora, la trama interessante ci sarebbe tutta! un mix tra horror e giallo che potrebbe coinvolgere, un sottile terrore per un male sconosciuto che permea le pagine eppure il buon Blatty ha scritto la prima metà del libro in modo così contorto e astruso da farmi irritare ad ogni riga! Le elucubrazioni mentali di Kindermann sono noiose, capisco che ci possano stare nel contesto mistico che la faccenda ha, ma restano contorte e fastidiose! Tanto più che poi sa scrivere benissimo! e la cosa mi irrita per questo, il triplo! perchè la seconda parte, con l'accelerarsi degli eventi, con l'intrecciarsi delle storie tra passato e presente, acquista un ritmo molto più coinvolgente e allora sì che senti la voglia di girare le pagine e di capire come possa questo serial killer colpire! 
La fine è tipica, forse può lasciare un po' perplessi ma non vedo altri finali possibili per una storia di questo genere...
In ogni caso, non so Blatty quanti altri libri abbia scritto, ma con questo, con me, ha chiuso!

venerdì 6 giugno 2014

Il traghettatore, W. P. Blatty

Non ho la minima idea di quante stelle anobiiane dare a questo romanzo. E' breve, nel mio reader erano neanche 200 pagine ma la prima metà mi ha fatto patire come non mai.
La trama è decisamente classica: un'agente immobiliare estremamente capace e famosa di Manhattan viene contattata per vendere Elsewhere, una dimora posta su di un'isola al largo della costa newyorkese che si dice essere infestata. La provvigione è altissima e la nostra agente accetta. Decide poi che per avere maggiori chance di vendita andrà li con un gruppo di persone a trascorrere qualche giorno per dimostrare che i fantasmi non esistono.
La prima metà circa, come dicevo, è stata una tortura. Caotico, la protagonista antipatica, scritto in modo decisamente contorto e poco scorrevole. Poi lei, l'amico scrittore che convince ad accompagnarla, una medium e un professore iniziano l'avventura nella casa e sebbene anche qui all'inizio sia tutto estremamente noioso e caotico ad un certo punto pare che inizi a scrivere una persona diversa perchè stile e ritmo prendono la giusta cadenza che dovrebbero avere tutte le ghost story!
Io le adoro come genere e tra libri e film ormai ne ho viste talmente tante che secondo me si intuisce presto dove l'autore voglia andare a parare alla fine ma questo non mi ha impedito di godere della narrazione di tutta la seconda parte, dove i classici elementi delle storie di fantasmi sono tutti presenti! casa cupa, apparizioni, paure, rumori strani, isolamento. 
E la fine, con l'epilogo a spiegare lascia anche quel leggero amaro in bocca, quella lieve sensazione di malinconia che ha davvero fatto risollevare le sorti di un libro che d'istinto all'inizio avrei allegramente lanciato dalla finestra! 

Il traghettatore
William P. Blatty
Fazi editore
2012
pag. 201
euro 9,90