giovedì 27 marzo 2014

lettura, la mia salvezza!

Ormai da un sacco di giorni non scrivo e pubblico recensioni. Non è che abbia smesso di leggere, anzi! però in un momento di stress lavorativo molto altro mi sono sintonizzata su una lettura seriale e credo che quando sarà il momento farò un'unica grande recensione accorpando tutti i libri della serie: sto parlando di Sue Grafton e delle sue indagini dell'alfabeto che hanno come protagonista l'investigatrice privata Kinsey Millhone.
Quando sono particolarmente stanca anche la scelta di un libro mi diventa pesante e mi ritrovo a vagare tra gli scaffali di libri  reali o virtuali in mio possesso iniziandone mille e chiudendoli dopo poche pagine. In questi momentacci mi salvano le saghe appassionanti di solito ma purtroppo non sempre ne trovo! Il caso ha voluto che mi imbattessi nella Grafton che si è rivelata la soluzione adatta.
Quando crollo disintegrata sul divano o sul letto e prendo il reader, accenderlo e trovare una "vecchia amica" è quanto di più riposante si possa chiedere alla lettura! niente pensieri e attenzione particolare per entrare in sintonia con una nuova scrittura, una nuova serie di personaggi, nulla di tutto questo, semplicemente ti accomodi per partire virtualmente in compagnia di qualcuno che già conosci e che per questo non necessità di attenzioni date per educazione. Mi rendo conto che sembra io stia delirando su di un rapporto con una persona in carne ed ossa e non che stia parlando di libri ma questo per me è la lettura, una valvola di sfogo e di relax che posso adattare a mio piacimento al momento che sto vivendo, cercando avventura se sono annoiata, amore se ho voglia di sognare ad occhi aperti, horror per emozioni forti, thriller per un po' di adrenalina e saghe o comunque serie con personaggi ricorrenti, per trovare amici con i quali staccare la spina e restare in pantofole e pigiama.
Questo il miglior pregio della lettura: l'evasione totale e il conseguente benessere che ne ricavo!
E con queste piccole considerazioni mattutine vi saluto e mi rimetto al lavoro! ^_^

martedì 18 marzo 2014

Carnevale in giallo, AAVV

Con le raccolte di racconti Sellerio, edite in particolari momenti dell'anno, ritroviamo dei vecchi amici alle prese con situazioni particolari e questa volta tocca al carnevale.
L'unico racconto che non mi è piaciuto è stato quello di Gian Mauro Costa, il suo Enzo Baiamonte proprio non mi è riuscito a coinvolgere e ho trovato pure la storia un po' troppo caotica ( e ben si inseriva per questo in un racconto dov'è una festa di paese a farla da padrone).
Sempre gradevole Recami e i suoi inquilini della casa di ringhiera anche se, pure qui, un po' sotto tono rispetto ad altri racconti.
La Gimenez-Bartlett invece può scrivere qualsiasi cosa e io l'adorerei comunque! Ormai Petra Delicado e il suo vice Fermin Garzon sono cari amici che non vedo l'ora di incontrare, amo girovagare per le vie di Barcellona e dintorni con loro, fermandomi di tanto in tanto a bere birra e risolvendo con loro i casi più disparati! questa volta si tratta di un omicidio commesso durante una sfilata in maschera.
Non può mancare poi Malvaldi e in questo racconto si ridacchia un bel po'! la banda senile infatti ci racconta di come hanno risolto un caso molti anni prima "usando" un Massimo ignaro e bambino e suscitando l'ilarità della nuova commissaria, nonchè di Massimo stesso!
E poi c'è lui, Antonio Manzini, col suo vice questore Rocco Schiavone che si merita una menzione speciale dato che mi ha definitivamente convinta a comprare il suo libro con questo protagonista! Nei racconti che scrive per le raccolte, Schiavone è ancora a Roma e teme l'imminente partenza per la Val d'Aosta, dov'è stato spostato.. per ora però siamo ancora nelle vie di assolate e caotiche di Roma, che lui conosce a menadito e con i suoi soliti metodi poco ortodossi risolve anche i casi più strambi!
Ormai l'acquisto di queste raccolte è una tappa fissa che calcolo di non cambiare, almeno fintanto che i personaggi sono questi. L'unica delusione l'avevo avuta sotto Natale con la creazione ad hoc di un personaggio fatta da De Giovanni, non tanto per il racconto in se quanto perchè veniva a tradire lo spirito del libro.
La Sellerio ha trovato un ottimo metodo per far conoscere i suoi giallisti più classici e invogliare poi all'acquisto dei romanzi singoli!

Carnevale in giallo
Costa, Giménez-Bartlett, Malvaldi, Manzini, Recami
Sellerio
2014
pag. 256
13,00 euro

venerdì 14 marzo 2014

Le trasposizioni pericolanti, dal libro al film #1: Un giorno - One day

Ieri sera su Rai3 hanno dato il film One day che è la trasposizione del libro di Nicholls "Un giorno", clamoroso successo di qualche tempo fa. Era stato osannato come una grandiosa storia d'amore, con schiere di fans adoranti e commosse così, pure io che solitamente leggo altri genere, mi sono imbarcata nell'avventura e il risultato è stato disastroso. 

Mi sono annoiata a morte e sono arrivata alla fine aspettando che succedesse qualcosa. La storia d'amore non l'ho trovata degna del nome e per buona parte del libro c'è questa Emma che si lamenta, che sta con uno che non ama, che ha un lavoro che non le piace. E Dex invece è un cerebroleso vanesio e antipatico che le ha praticamente sempre vinte. 

Dopo secoli e dopo innumerevoli pagine di ripetizioni i 2 se dio vuole si mettono assieme, dopo che lui ha avuto una figlia. E vissero tutti felici e contenti? No, ovviamente la tragedia incombe.
In questa seconda parte del libro ci sono belle frasi, parti riguardanti i ricordi che mi sono anche abbastanza piaciute e da qui le 2 stelle anobiiane anzichè 1! ma per tre quarti mi è sembrato la bruttissima copia di Harry ti presento Sally (che adoro). No, mi spiace non ci siamo. Se leggo un libro d'amore (che ammetto non essere il mio genere preferito) ne voglio uno che mi faccia battere il cuore, che mi faccia provare emozioni, non voglio la storia normalissima e anzi prevedibile e pure noiosetta di due tizi qualsiasi!! per questo c'è la vita di tutti i giorni che spesso nasconde punte di eccellenza superiori di certo a questa storiella. 
Nonostante questa opinione non proprio positiva ho deciso di guardare il film e devo ammettere che è stato più piacevole del previsto. Tagliando alcune parti è diventato decisamente meno noioso e trovo che la Hathaway (che reputo assolutamente incantevole!!) abbia saputo dare qualcosa in più a una Emma che nel libro risultava troppo scialba. Continuo a non capire il successo della storia d'amore, in realtà a me sembra sempre e solo una cosa piuttosto squallida: lui si è fatto i porci comodi per secoli, ha provato tutto (inclusa una figlia con un'altra) e poi, alla fine della fiera, quando in pratica non gli resta più nulla, scopre (toh!!) che Emma è quello che gli ci vuole per essere felice! E lei, fessacchiotta, che se lo riprende a braccia aperte! Per carità, si capisce fin da subito che lui è fondamentalmente innamorato della sua migliore amica ma questo non gli impedisce di farsi la propria vita finché gli fa comodo! 
Il film tuttavia si lascia guardare piacevolmente, gli attori sono decisamente azzeccati per la parte che devono interpretare, la colonna sonora e le ambientazioni pure e nel complesso non mi è affatto dispiaciuto!
Ecco un caso in cui la trasposizione cinematografica batte decisamente il romanzo!

Un giorno, David Nicholls
Neri Pozza
2010
pag 487
euro 15,30

One day
2011
regia: Lone Sherfig
Anne Hathaway e Jim Sturgess

giovedì 13 marzo 2014

A come alibi, S. Grafton

"Sfogliando" il mio e-reader mi sono imbattuta in questo libro, primo di una serie... Per anni li ho visti sugli scaffali delle librerie e mi avevano sempre incuriosita con questa idea di creare una saga che avesse per titolo ogni volta una lettera dell'alfabeto ma chissà poi perché non mi ero mai decisa poi a comprarli per davvero. Così ho iniziato a leggerlo e in un paio di giorni mi sono trovata a finirlo voracemente e a darmi dell'idiota per essermi lasciata scappare questa serie!
La Grafton ha iniziato a scrivere di questa investigatrice privata nei primi anni ottanta e la sua protagonista: Kinsey Millhone, invece vive negli anni '80. Abbiamo una ragazza assolutamente moderna, poco più che trentenne ma già divorziata due volte, che ha fatto l'Accademia di Polizia ma che ha finito per mettersi in proprio perché i limiti che un poliziotto ha non le confacevano e ancora meno era tollerante nei confronti dell'evidente sessismo che c'era verso una donna poliziotto. 
In questa sua prima avventura abbiamo una donna condannata per omicidio che esce di prigione dopo aver scontato la pena e che assume Kinsey affinché  scopra il vero colpevole, visto che la donna si professa innocente.
Dopo otto anni la nostra investigatrice non sa proprio cosa potrà scoprire ma accetta il lavoro e sorprendentemente risveglierà veramente il vero assassino e scoprirà verità scomode, intrecci malsani, rancori mai sopiti.
Affiancata da una girandola di personaggi originali, la storia si legge che è un piacere, la protagonista è un mix di intelligenza e sarcasmo, autonoma, indipendente. Certo, letta nel 2014 per la prima volta perde inevitabilmente qualche cosa perché ormai il filone della letteratura gialla ha davvero creato di tutto (anche troppo secondo me!!) e durante la lettura si ha ogni tanto la sensazione del già visto, ma bisogna tener presente che è stato scritto invece nel 1982 e l'idea è stata assolutamente innovativa! Ora siamo abituati a millemila serie con gli investigatori più disparati, questo invece è qualcosa di più classico ma con un pizzico di innovazione dato dalla protagonista.
Peccato averlo scoperto tardi, ma ugualmente felice di averlo scoperto!! Ora, come da malata di saghe che si rispetti, devo cercare tutta la collezione!!!

A come alibi, Sue Grafton
Giallo Mondadori o Tea Editore
pag. 235

mercoledì 12 marzo 2014

Pista nera, A. Manzini

Leggo poco gli autori italiani, si salvano giusto Camilleri e Malvaldi. Sempre in questo filone Sellerio si inserisce però anche tale Antonio Manzini creatore del vicequestore Rocco Schiavone. Il personaggio l'ho incontrato nelle raccolte che Sellerio pubblica in occasione di Natale, Capodanno, Ferragosto e Carnevale e mi sono sempre divertita un sacco con quest'uomo decisamente arrogante che se ne esce con degli atteggiamenti che ti irritano da morire ma che te lo fanno anche adorare nonostante tutto!
Così ho deciso di prendere il primo libro che lo vede come protagonista: Pista nera.
Schiavone è un romano doc, trasteverino per la precisione ma si trova catapultato ad Aosta e non si capisce bene il motivo di questo suo trasferimento forzato. Da buon romano odia tutto li: il freddo, la gente, l'essere in una realtà così piccola... Incurante del gelo e dei metri di neve lui gira solo con le sue adorate Clarks a rischio di farsi amputare i piedi per ibernazione!! e col suo Loden che proprio così adatto alle temperature ben al di sotto dello zero valdostane, non è.
Il nostro vicequestore si ritrova impelagato in caso di omicidio che viene a scuotergli la vita e a creargli delle gran rotture, cosa che detesta dal profondo. Su una pista da sci viene ritrovato il cadavere che però risulta smembrato a causa del passaggio sopra di esso del gatto delle nevi. Iniziano così le indagini che se pure con metodi decisamente non ortodossi, risolveranno il caso in poco tempo. Perchè Rocco Schiavone è uno stronzo, ma è bravissimo nel suo lavoro.
Il libro è bello per l'abile intreccio tra le indagini e quindi l'elemento giallo e la vita privata del protagonista, conosciamo i suoi pensieri, il rapporto coi colleghi, con le amanti (perché è pure uno sciupafemmine), con sua moglie Marina, con un suo vecchio amico romano, tale Sebastiano. Ed è attraverso queste piccole finestre sulla sua vita privata che inevitabilmente arriviamo ad adorare il personaggio, che è cinico, arrogante, presuntuoso, anche violento (verbalmente di sicuro!!) ma che ti strappa più di una risata durante la lettura! Riesce anche a raccontare piccoli spaccati di quello che è oggi la società italiana, con tutto il suo squallore, con i cambiamenti intercorsi negli anni...

Sono decisamente contenta di questa scoperta e spero che Manzini ci regali molte altre avventure con questo personaggio! 

Pista nera
Antonio Manzini
Sellerio editore
2013
euro 13,00
pag 288

martedì 11 marzo 2014

Ghost, R. Matheson

Ultimamente ho la noia facile e cerco di cambiare genere ad ogni lettura per non aumentare questa sensazione di "già letto". Così dopo una lettura pulp mi sono orientata verso l'horror, anzi più precisamente verso una ghost story con un autore che per me è praticamente sempre una garanzia: Matheson.
Ghost invece, pur facendosi leggere in pochissimo tempo, mi ha lasciata perplessa e gran parte della narrazione non contiene altro che scene di sesso piuttosto volgari. Che io non sia una puritana penso si sia capito dal genere di letture che amo, trovo che le cose per cui scandalizzarsi siano altre e siano molto ma molto più frequenti e tristi nel mondo vero che non ne magico mondo della letteratura, ma non ho ben capito tutti questi inserimenti hard del libro.

Ci stanno perchè la protagonista, tale Marianna, è effettivamente una sorta di ninfomane ma nel complesso la storia non mi ha trasmesso quell'inquietudine a cui il caro Matheson mi aveva abituata coi suoi racconti horror e manca secondo me, proprio quella parte che avrebbe dovuto creare la suspense del racconto di fantasmi.

La trama è presto detta: una coppia in crisi di circa 45 anni decide di tornare a trascorrere una settimana nel luogo in cui avevano passato la luna di miele. Affittano un villino che da subito li inquieta ma decidono di fermarsi lo stesso. Al marito inizia presto a apparire una bellissima giovane donna che, avendo visto la casa nuovamente abitata, era andata con la speranza di trovare un ex fidanzato molto amato.
La tensione sale, l'angoscia dei protagonisti aumenta e una signora, molto bella ma già anziana, proprietaria di una villa su una scogliera lì nella zona, non fa che aumentare il mistero raccontando una strana storia.
Libro corto, che ha indubbiamente in se i caratteri della ghost story ma che, proprio per il genere di storia che decide di raccontare, non mi ha coinvolta granchè e non mi ha mai fatto provare quel brividino gelato lungo la schiena che di solito provo leggendo Matheson.
Scrittura sempre e comunque gradevole però!!

Ghost, Richard Matheson
Fanucci editore
2011 
(prima edizione 1982)
pag 240
euro 10,00

lunedì 10 marzo 2014

La gabbia delle scimmie, V. Gischler

Charlie Swift è un killer e fa parte dell'organizzazione di Stan, capo che regna incontrastato da ormai molti anni. A seguito di un lavoretto che sembrava facilissimo le cose si complicano e si da l'avvio ad un tourbillon di violenza incredibile. Il lavoretto facile viene infatti mandato a puttane (tipico gergo della mala!) da un collega di Swift, piuttosto tonto e con una passione per l'uccisione tramite sgozzamento. Poichè tutti lo prendono in giro per la sua abitudinarietà proprio questa volta decide di cambiare metodo, facendo esplodere tutto! peccato che esploda anche la testa della vittima e serviva il cadavere per riconoscerlo e intascare la conseguente paga. Questo fa conoscere a Swift una donna che di professione fa la tassidermista e da qui la relazione sarà un punto fermo della narrazione. 
Le cose però precipitano quando Beggar Johnson decide di prendersi il territorio di Stan, considerato ormai vecchio e si arriva a una mattanza del braccio armato del vecchio boss in cui solo Swift sopravvive. Da qui in poi violenza, inseguimenti, killer, fbi il tutto in un mix strepitoso di azione dialoghi al vetriolo! 
Il romanzo d'esordio di Gischler è un pulp di livello più che ottimo, con una padronanza dei tempi di azione, della narrazione e dei dialoghi a dir poco perfetta.
I personaggi sono tutti una sorta di caricatura perfettamente creata per incastrarsi a pennello nella storia e come ogni buon pulp che si rispetti più che di lettura di un romanzo sembra si tratti di una sceneggiatura cinematografica tanto le scene ti si creano vivide davanti agli occhi.
Swift è fantastico, è un delinquente che però chiama mamma praticamente tutti i giorni, va a pranzo da lei e cerca di mandare il fratellino all'Università. Con lui anche i suoi compagni di merende, tra un lavoretto e l'altro si ritrovano a pranzo da mamma Swift, simpatica casalinga che però capisce al volo la situazione quando è ora di cambiar aria.
I comprimari sono degni del protagonista e la fanciulla (quella che in un romanzo anni 40 sarebbe stata la pupa del boss) è decisamente una ragazza originale, non solo perché per vivere impaglia cadaveri!
La storia corre velocissima e la violenza, pur se tanta! non da affatto fastidio, non cade mai nel volgare ma solo nell'eccessivo come ogni pulp che si rispetti!
Avevo già letto qualcosa di Gischler e un uomo che come opera prima riesce a scrivere un romanzo tanto veloce e perfetto nel genere che rappresenta, resterà ormai un punto fermo nelle mie letture!

La gabbia delle scimmie, Victor Gischler
ediz. Meridiano Zero
ediz. 2008
pag.255
euro 8,90