giovedì 19 giugno 2014

L'alienista, C. Carr

In ritardo di qualche anno (come spesso mi capita!) mi sono finalmente ritrovata a leggere questo romanzo. Guardando i commenti lasciati nel web si andava dal gridare al capolavoro, all'opposto lamentare noia suprema per cui mi ci sono avvicinata curiosa ma anche timorosa. Mi sono però decisa perchè da poco ho finito La giostra dei fiori spezzati e l'autore, Matteo Strukul, ha sempre detto di essersi ispirato a questo romanzo. I commenti entusiasti poi di alcune CF anobiiane con cui solitamente ho un buon "feeling libresco" ma ha definitivamente convinta.... e per fortuna!
Il libro è spettacolare! niente di più e niente di meno!
Sono oltre 500 pagine che non pesano affatto! 
L'alienista è molto più di un semplice giallo storico, la ricostruzione del contesto va davvero oltre ogni aspettativa e non c'è praticamente personaggio che compaia (ad eccezione dei protagonisti) che non sia realmente vissuto e calato quindi come un gioiello perfettamente incastonato, nella storia. Un lavoro così preciso e meticoloso è difficile trovarlo e ho letto questo fantastico libro con google a portata di mano per cercare, curiosare, segnare le mille notizie affascinanti che scoprivo.
La vicenda si svolge a Manhattan, nel 1886 dove c'è un killer (serial killer in realtà) che ammazza senza lasciar traccia e in maniera estremamente cruenta giovanissimi travestiti. La polizia brancola nel buio e il capo del distretto coinvolto, tale Roosevelt (sì, lui, il futuro presidente degli Stati Uniti! che ha davvero fatto il poliziotto in quel periodo) decide di avvalersi in maniera informale di un team di investigatori dilettanti ma capaci: un amico giornalista, l'alienista che da il titolo al libro, una giovare segretaria di polizia che però aspira a diventare investigatore (ma i tempi ancora non sono maturi per questo) e a loro affianca due fratelli poliziotti che hanno metodi per il tempo poco ortodossi (impronte digitali ad es.) ma estremamente capaci e competenti.
Che dire... è una corsa contro il tempo in cui praticamente assistiamo alla nascita del criminal profiling come lo conosciamo oggi, da poche tracce i nostri eroi unendo le loro diverse competenze, facendo sessioni di quello che viene oggi chiamato brainstorming, pensando, deducendo, modificando, ragionando e incastrando milioni di minuscoli tasselli, riescono ad avere un quadro generale della persona che stanno cercando e da qui a seguire le tracce che ormai sono quindi più chiare, è poi un attimo.
Il romanzo non perde il ritmo, che non è adrenalinico ma è piuttosto pressante, vogliamo capire anche noi, dedurre e lo facciamo insieme ai protagonisti! non ci sono trucchi e inganni si tratta di semplice psicologia criminale unita a tecniche per allora all'avanguardia e per noi oggi banali che calate nel contesto e nel periodo storico sembrano quasi fantascienza! Il finale forse non è stato all'altezza ma credo non potesse esserci qualcosa di diverso per la costruzione stessa del libro.
Un unico appunto, se avessi letto prima questo e poi La giostra dei fiori spezzati, quasi sicuramente non avrei espresso pareri così entusiasti sul secondo. E' vero che Strukul non fa mistero del suo ispirarsi a Carr ma il romanzo rasenta la copia!! Se lo si legge a distanza di anni dall'alienista probabilmente il ritrovare le stesse atmosfere e lo stesso tipo di indagine fa gioire gli appassionati che lo vedono come un omaggio al libro amato, ma a distanza ravvicinata non percepisci solo l'atmosfera, ti ricordi perfettamente la storia e purtroppo le similitudini sono davvero troppe.

L'alienista
Caleb Carr
Mondadori Omnibus
1996
532 pag
10,50 euro

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