martedì 11 febbraio 2014

La contessa nera, R. Johns

Il libro narra le vicende della contessa Erzsebet Bathory, nobile donna vissuta tra la fine del 1500 e i primi del 1600 in Ungheria.
Rebecca Johns ci racconta la sua vita come se fosse una sorta di lettera/diario che la contessa scrive al proprio figlioletto mentre è rinchiusa, murata viva, nella torre del suo castello, dove è stata imprigionata a seguito della scoperta dei suoi innumerevoli delitti.
La storia, le biografie, i film stessi, ci descrivono la Contessa come la prima serial killer della storia nonché la più prolifica: alcuni azzardano un 600 vittime mentre gli storici più accurati parlano di 30/400 vittime sicure. Direi che già 300 comunque sono una cifra inimmaginabile!! Il libro però è decisamente buonista perchè i comportamenti vengono come giustificati, ora dalla cultura, dal periodo storico, dall'autorità stessa dei signori sui loro sudditi, la violenza e le percosse erano usate solo in casi di oggettiva necessità, quando la serva di turno osava vantarsi di essere stata a letto con il padrone o non mostrava rispetto o ancora, quando non svolgeva al meglio le sue mansioni. In caso contrario invece la Bathory era pronta a premiare e lodare la sua servitù. 
In alcuni passi però la vena di sadismo insita nella contessa risulta evidente, il piacere che prova nel far provare dolori atroci altrettanto e in questo è pure supportata dal marito, il conte Nadasdy anzi è proprio grazie a questa "passione" comune che i due si avvicinano dopo aver trascorso i primi anni di matrimonio nella freddezza e nel distacco più totali.
Il libro parte quindi con il racconto di una Erzsebet bimba nel castello circondata dai suoi cari, alleva le sorelline con amore, è devota e legatissima a tutta la famiglia. assiste alla prima tortura ai danni id uno zingaro reo di aver venduto la figlia ai turchi, quando è ancora piccola e l'immagine le resta impressa a fuoco.
Quando viene mandata via a soli 11 anni per andare a vivere nella casa del futuro marito inizia a formarsi un carattere forte, deciso. La ragazzina è estremamente acculturata ed intelligente e grazie a queste sue doti sarà lei, una volta diventata adulta ad amministrare l'immenso patrimonio del marito mentre questi è sempre in guerra.
Al di la dei singoli eventi: matrimoni, lutti, nascite, nuovi amori, il libro racconta benissimo la vita di questa donna, quello che prova, descrive poco le torture che infligge alle sue serve e lo fa inoltre sempre spiegano la motivazione e pur se a noi possono sembrare davvero crudeli sembra quasi che siano poi normali invece per il periodo e il contesto.
Scorre velocissimo, scritto davvero bene, con un intreccio preciso di tutti i personaggi che le sono stati intorno nella sua vita: la fedele amica che oggi chiameremmo "dama di compagnia", le altre cameriere private, il marito, i figli, gli amanti, gli amministratori delle terre, i genitori e i fratelli... tutto serve a renderci questa figura reale e anche a farcela quasi stare simpatica e a compatirla. Ma la contessa Bathory è stata invece una ferocissima assassina e questo buonismo del libro (seppur, ripeto, molto bello) mi ha lasciata decisamente perplessa!

La contessa nera, Rebecca Johns
Garzanti editore
2011
pag. 323
euro 18,60

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