lunedì 15 luglio 2013

L'avvoltoio, Tom Franklin

Franklin...ammetto la mia ignoranza ma non l'avevo mai sentito nominare prima di vedere l'ormai famoso programma "America tra le righe". Ambientazione e genere mi hanno incuriosita subito e così l'ho letto.
Che dire? l'ho trovato molto molto bello!!! 

Siamo nel Mississippi, sud, caldo, polvere, povertà, paeselli con pochi abitanti. E' qui che si svolge la storia di Larry Ott e di Silas Jones. Amici per un brevissimo periodo durante l'adolescenza, agli opposti poi. Larry,  bianco, da più di vent'anni sospettato di aver commesso l'omicidio di una ragazzina con cui era uscito la sera della sua scomparsa. Silas, giovane di colore arrivato povero ma pian piano riscattato fino a diventare un asso del baseball al college e venire soprannominato 32.
Larry gestisce l'officina che gli ha lasciato il padre, adora leggere e sta sempre solo a causa dei pregiudizi che lo circondano.
Silas è un poliziotto ben integrato nella realtà locale, che salva gli abitanti da serpenti incastrati nelle cassette postali.
Le indagini per una ulteriore sparizione coinvolgeranno i due vecchi amici e rimesteranno nella polvere di un passato fin troppo presente.

Bello! Innanzitutto sin dalle prime pagine gli omaggi a King si sprecano! Larry legge A volte ritornano, Shining, si nomina Cujo, una delizia per me!
Il ritmo a volte è un po' lento ma Franklin scrive con eleganza e i caratteri vengono tratteggiati benissimo. Si respira l'aria soffocante di Chabot, si percepisce la chiusura mentale da pochissime parole. I personaggi rispecchiano l'ambiente attraverso le loro abitudini, i giochi, la mentalità, in tutto il romanzo ho trovato una coerenza ben mantenuta.
Il tema del razzismo è toccato ma non diventa l'argomento principale e l'unica vittima di razzismo è il bianco e quarantenne Larry.
Una bellissima scoperta, ora mi resta da vedere quanto è stato tradotto e pubblicato in Italia, e temo il peggio purtroppo!!




L'avvoltoio, T. Franklin
Piemme edizioni 
2012
pag. 390
euro 17,50


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